LA TRISTEZZA DEL POLMONE
LA TRISTEZZA DEL POLMONE
“OMBRA
Ti ascolto sorella, che sempre mi accompagni, ferita, delusa, impaurita.
Ti abbraccio senza crederti fino in fondo, tu esisti perché c'è il Sole ed io lo sento, lo nutro in me e intorno a me... con te. “
Marina Coppa
“In MTC vi sono alcuni aspetti interessanti che possono essere di riferimento. Chi percepisce il mondo (e se stesso) totalmente senza Ombre, in una condizione di "beatitudine" è, in Medicina Cinese, in uno squilibrio di "vuoto di Polmone". Cioè in una condizione di "morto da vivo" con la difficoltà di percepire e prevenire eventuali pericoli, altrimenti facilmente percepibili.
Una assenza di Tristezza.
Al contrario chi vede tutto come Ombre, sia all'esterno che all'interno, è in una condizione di "pieno di Polmone". Anche esso è in una condizione di "morto da vivo" perché il cinismo, l'autoreferenza e la demotivazione congelano la sua vitalità.
Un eccesso di Tristezza.
Chi invece ha una energia Metallo/Polmone in Armonia, equilibrata, sperimenta la "sana" Tristezza di chi convive con la propria Ombra. La tristezza di chi è consapevole dei propri limiti, ma anche della propria bellezza, unicità e potenzialità.
La tristezza/poesia dell'esistenza.
Interessante come in occidente sia di immediata comprensione il Pieno di Polmone, equiparandolo alla Depressione (melancolia direbbero gli antichi) mentre il Vuoto di Polmone con la sua Beatitudine non sempre è percepito come uno squilibrio, bensì una qualità. Non a caso definiamo i nostri Santi come "Beati". L'equilibrio di Polmone/Metallo infine potrebbe essere equiparato al vero Filosofo per il quale la "sana tristezza" è un concetto familiare.”
Dante Basili
Insufficienza Polmone: Beatitudine, assenza di tristezza.
Armonia Polmone: Tristezza
Eccesso Polmone: Melancolia, troppa tristezza.
Materiale tratto da “Il Kit delle Emozioni” ciclo di seminari tenuti da Marina Coppa e Dante Basili sulle Quindici Emozioni della MTC.
Nei Jing e la Primavera
Nel Neijing è scritto che per mantenersi in buona salute, in primavera, bisogna fare: 广步于庭,披发缓形,以使志生. "Grandi passi intorno al cortile, capelli sciolti e corpo in libertà, esercitandosi alla Volontà di Vita."
Certo chi pratica arti marziali e qigong può fare qualcosa di più, ma va benissimo anche un poco di jogging al parco.
E' comunque un momento di un lavoro dinamico per espellere le tossine dell'inverno e per dare una "spinta" alla vita che arrivi fino a fine dell'estate.
Assecondare la pigrizia, in questo momento, proprio non va bene. Al massimo è consentito il pisolino all'ombra di un grande albero, con un fiore fra le labbra e godendosi lo 发陈 "zampillare" della primavera.
D: E quando l'inverno salta direttamente all'estate?
R: "Che non ci siano più le stagioni" era una terribile maledizione del mondo antico cinese. Di questo squilibrio doveva pagarne direttamente l'Imperatore, con digiuni e riti, in quanto mediatore e rappresentante del Cielo in terra. Oggi dobbiamo esercitarci ad essere resilienti.
Dante Basili
I sentimenti nella Medicina Cinese
I SENTIMENTI NELLA VISIONE DELLA MEDICINA CINESE E IL SOSTEGNO CON LO SHIATSU.
RELATORE CARLO TOLLER DELLA SCUOLA SHEN SHIATSU
Per la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) non c'è divisione tra corpo e psiche ma sono due aspetti che si compenetrano l'un l'altro legati da una relazione biunivoca. L'esistenza è espressa dall'unione di corpo, mente e spirito e la sua manifestazione sotto tutti gli aspetti è il "QI" soffio vitale.
L'energia, secondo la MTC, è tutto ciò che compone il corpo e ne attiva i processi vitali ed è anche tutto ciò che ci mette in relazione con il mondo esterno. La vita è quindi vista come un "cammino" di evoluzione fatto di relazioni e la salute come un processo, in continuo movimento, che porta consapevolezza.
Da quando veniamo al mondo viviamo esperienze che ci fanno provare emozioni, dando luogo a movimenti di energia nel corpo che si relazionano con le caratteristiche costituzionali dell'individuo e con il suo percorso di trasformazione. I sentimenti ci nutrono e, così come il cibo, vengono sottoposti a un processo di elaborazione che permette la costruzione e continua ricostruzione della persona. Il vissuto emotivo entra quindi nel sangue e circola con esso.
Quando la nostra capacità di trasformare le esperienze in qualcosa di utile per il nostro cammino evolutivo viene meno, quando non riusciamo più a gestire e controllare i sentimenti ma sono loro a controllare noi, avviene un trattenimento delle emozioni provate che determina la comparsa di segni e sintomi all'interno del "sistema" corpo-mente.
Il seminario propone:
- 1)di esaminare, sotto l'ottica della Medicina Cinese, i sentimenti e il loro impatto su Qi e Sangue, sugli organi e sui canali energetici
- 2)fornire degli strumenti di diagnosi energetica nelle disarmonie causate dai sentimenti
- 3)spunti pratici di trattamento utili per aiutare il percorso trasformativo della persona
- 4)possibilità di trattamento di canali e punti specifici nelle disarmonie create dal trattenimento delle singole emozioni
Il contenuto degli argomenti trattati è frutto: dello studio della MTC e della MCC (Medicina Cinese Classica) con particolare riferimento al capitolo 8 del "Ling Shu"(Cardine Spirituale) testo classico della Medicina Cinese che fa parte del Huang Di Nei Jing (Canone interno dell'imperatore giallo) concepito e poi scritto tra il II secolo A.C. e il II secolo D.C. sotto la dinastia Han, dell'esame di altri testi e scritti sugli aspetti psichici nella Medicina Cinese, dell'esperienza in anni di lavoro a sostegno del disagio con lo Shiatsu e della collaborazione con professionisti in psicoterapia, osteopatia, omeopatia e agopuntura.
Carlo Toller inizia gli studi come operatore shiatsu nel 1995 seguendo il maestro Giorgio Toller e dal 2002 è iscritto al R.I.O.S. Segue inoltre seminari con Claudia Beretta, Soul Goodman, Roberto Lazzaro, Maurizio Parini e Franco Bottalo. Insegnante ai corsi professionali dal 2003, dirige la Scuola Shen Shiatsu dal 2006 ed è iscritto all'albo insegnanti della FISIeO con la quale ha seguito vari seminari di aggiornamento professionale. Dal 2006 tiene corsi di formazione avanzata per operatori professionisti. Si specializza in Medicina Cinese Classica presso l'istituto D.E.O. di Milano diretto da F. Bottalo. Ha collaborato in qualità di operatore ed insegnante shiatsu con vari enti pubblici in progetti di interesse sociale quali il supporto ai detenuti e la riduzione del danno nel consumo di alcool e stupefacenti. Oltre al lavoro nel suo studio privato, dal 2008 collabora con altre figure professionali (psicoterapeuti, osteopati, agopuntori, omeopati) nel sostegno di pazienti in terapia. Ha fondato l'associazione "Il Cerchio Olistico" con la quale svolge un lavoro di diffusione dell'approccio olistico partecipando in qualità di relatore a conferenze sulla salute. Insegna Medicina Cinese presso la scuola di naturopatia ANEA. Studia e pratica qi-gong e taiqi.
Il seminario avrà luogo a Forlì il 27 e 28 maggio 2017 presso il centro VAYU Scuola di Yoga del
M° Francesco Maltoni a Forlì in Via Jolanda Baldassari 6 (traversa viale Bologna sopra la profumeria CAD.)
Inizio lezioni giorno sabato 27 ore 10.00 – 13.00
Pausa break 13.00 – 14.30
Inizio lezioni 14.30 – 18.30
Inizio lezioni domenica 28 ore 9.00 – 13.00
Pausa break 13.00 – 18.30 fine lavori
Per informazioni e prenotazioni tel a Luca Michelacci 333 3635030 oppure l.michelacci@gmail.com
Numero massimo partecipanti 40.
Possibilità di pernottamento per chi viene da fuori Forlì
Viktor Grauer e la Suzione
La ricerca di V. Grauer è illuminante e di ampia portata. Nel video qui sotto lo cito a proposito della suzione e della coppettazione.
Grauer è sia un umanista, è compositore e musicologo allievo di Alan Lomax, che un esperto di genetica delle popolazioni.
Con rigore scientifico ci porta a considerare e riconsiderare aspetti del quotidiano che sarebbero sfuggiti ad un "semplice" scienziato. Il suo è un matrimonio molto fecondo: come praticante di arti marziali sono rimasto colpito dalle sue conclusioni sui luoghi comuni dell'aggressività umana e come appassionato di cultura cinese sono rimasto sorpreso dalla sua interpretazione del mito dell'Imperatore Giallo dal punto di vista della genetica delle popolazioni.
Da studiare, sviluppare e magari criticare, ma con basi forti, almeno come le sue
Tuina e Cefalee
Nel Tuina 推拿, il massaggio cinese, esistono numerose tecniche combinate in sequenza, delle vere e proprie Daolu a tema.
Interessanti ed efficaci, sia ad uso familiare che come arricchimento professionale sono "I Sei trattamenti per il mal di testa" a cui abbiamo dedicato un seminario intensivo all'interno del corso professionale di Shiatsu della scuola Tiandihe.
Elenco delle tecniche in cui l'operatore parte da dietro:
1) 拿捏肩井 Na Nie Jian Jing
2) 按揉颈 An Rou Jing
3) 点揉风池 Dian Rou Feng Chi
4) 按揉太阳 An Rou Tai Yang
5) 搓法 Cuo Fa
6) 提百会 Ti Bai Hui
Nel video la spiegazione dettagliata dei sei trattamenti.
SHIATSU E ANSIA
L’ANSIA E I DISTURBI DELLO SHEN
Fra i disturbi più ricorrenti che si possono riscontrare fra gli Uké, l’ansia è senza dubbio la più diffusa.Chiunque nella vita ha provato questa emozione che si manifesta con respiro corto, irrequietudine, tachicardia, tic nervosi, paura da prestazione e quant’altro. In linea di massima, queste condizioni possono essere presenti solo in momenti particolari della nostra vita e trovano una normale soluzione quando cessano le cause esterne che le hanno generate.Il problema nasce quando queste persistono nel tempo o quando l’origine dell’ansia è interna, endogena, arrivando anche a minare la propria autostima.
Lo Shiatsu da sempre è un ottimo strumento, di ausilio anche alle tecniche di psicoterapia, per ricreare fisicamente le condizioni generali di giusta misura delle cose, di come possono essere vissute dando loro il giusto peso e valore.
Il lavoro che andremo a spiegare si basa sia sull’esperienza personale e sulla tradizione orientale.
LA PRATICA: (video)
INIZIEREMO con un’indagine energetica degli organi nell’addome.
Procederemo poi con un trattamento completo del canale energetico di (Mastro del Cuore) MC, tenendo come punto Madre VC 17 / Ren Mai 17 Shanzhong (centro del torace). L’intenzione è quella di disperdere verso l’esterno l’energia stagnante nel petto,
Spesso RM 17 è dolente al tatto e l’Ukè mal sopporta la presenza di dita in tale punto, quindi è bene non esagerare con la pressione, si può comunque trattare la zona anche solo con il palmo della mano facendo modo che MC 8 Lao Gong (palazzo del lavoro) sia sopra a RM17. Il lavoro va eseguito su entrambe le braccia.
MANTENENDO sempre Ukè in posizione supina andremo a trattare ora il canale energetico di (Vescicola Biliare) VB. Partendo da VB 25 Jingmen (porta della capitale) piegheremo la gamba di Ukè portando il ginocchio verso l’interno e cominceremo a trattare la coscia e la gamba giù fino al piede. Questa operazione va eseguita alcune volte su entrambi i lati.
Anche in questo caso tenderemo a dirigere l’eccesso di energia bloccata in alto verso il basso, verso i piedi per scaricarla a terra. La VB ci dà simbolicamente la possibilità di scegliere, di guardare a destra e a sinistra, di non fissarci sulle cose.
Questa prima parte del lavoro può essere usata come trattamento rilassante per qualsiasi pratica di Shiatsu.
Ora ci posizioneremo dietro la testa di Ukè e cominceremo ad aprire simbolicamente con entrambi i pollici tutta la fronte, dalla zona centrale fino alle tempie, dopodiché con il pollice della mano dx faremo Yi Zhi Chang Un dito Zen su Yin Tang (luogo del sigillo) o Tian Mu, Occhio del Cielo (terzo occhio) almeno per un minuto.
Fatto questo, a partire da Yin Tang (luogo del sigillo) o (terzo occhio) cominceremo a fare una pressione perpendicolare sul punto con entrambi i pollici sovrapposti, poi ci sposteremo su VB 14 Yangbai (bianco luminoso) e faremo così 2 pressioni, saliremo ora su VB 13 Benshen (radice dello Shen)e faremo altre 2 pressioni. (siamo all’attaccatura dei capelli). La seconda fase consiste nel fare una pressione perpendicolare con i due pollici sovrapposti sul punto Du Mai 23 Shangxing (stella superiore), quindi di nuovo una pressione dei due pollici su VB 14 Yangbai (bianco luminoso) per finire su TR 23 Sizhukong (fossetta della foglia di bambù Quello che si viene a descrivere praticamente è una stella di David. Anche qui i passaggi vanno ripetuti almeno tre volte.
Cominceremo ora a trattare la calotta cranica, partiremo da due punti ai lati di Du Mai 23 e da qui descriveremo un semicerchio per pollice arrivando lateralmente a DU Mai 19 Houding (dietro al vertice), tratteremo in totale 8 punti, 4 per parte.
Dagli ultimi due punti faremo un salto verso il centro della testa di un mezzo cun e descriveremo altri 8 punti sempre facendo due semicerchi, arrivando ai lati di Du Mai 22 Xinhui (riunione della fontanella). Avremo così descritto due Ba Gua sulla calotta cranica.
Per finire tratteremo i quattro punti chiamati Sishencong (Quattro Spiriti, Quattro intelligenze, Quattro Shen) che descrivono i lati di una croce e si trovano ad un cun di distanza dal punto al vertice della calotta cranica Du Mai 20 Baihui (cento riunioni), il centro della croce.
Ci sposteremo ora lateralmente sul lato destro, sempre all’altezza della testa, con il pollice della mano sx terremo come punto madre Yin Tang e con il pollice e le dita della mano dx cominceremo a fare pressione su tutti i punti degli angoli ungueali delle dita.
Mantenendo la mano sx nella posizione precedente faremo pressione su IC 4 Hegu (valle della confluenza), MC 8 Laogong (palazzo del lavoro), C 7 Shenmen (porta del mentale), MC 6 Neiguan (barriera interna), P 7 Lieque (nome del dio del lampo) Punto Luo del polmone.
Ora ripeteremo il lavoro sull’altro lato.
Finiremo con il canale energetico di Vescica, ponendo Ukè in posizione prona. Arrivati a R1 Yongquan (sorgente zampillante) proseguiremo tracciando una linea centrale fino al Punto Extra Shimian (centro del tallone). Questi ultimi due punti sono indicati nel caso di insonnia.
Questo tipo di lavoro porta Ukè ad un profondo rilassamento spesso accompagnato da cloni (movimenti involontari del corpo), a volte ad uno stato di dormiveglia, ciò è segno di buona riuscita del trattamento.
Spesso utilizzo questa sequenza nell’approccio iniziale, quando ancora non ci si conosce Uke o quando è importante metterlo a proprio agio.
Luca Michelacci
Diatomeee e compleanni
Il giorno del mio compleanno mi sono voluto fare un regalo, un regalo di contemplazione e meditazione. Niente torte, niente amici e niente feste. Ho messo gli stivaloni e armato di bisturi e spazzolino da denti mi sono recato al fiume Bidente, sopra la località Cusercoli. Ho guadato l'acqua gelida ed a metà del letto del fiume ho raccolto dei ciottoli nel pieno della corrente. Con spazzolino da denti e bisturi ho grattato la superficie marrone dei ciotoli ed ho messo quella specie di melma in alcuni barattoli. E' un modo efficace di raccogliere grandi quantità di diatomee, alghe microscopiche, piante che riescono a sintetizzare un guscio trasparente, della composizione dell'opale e duro come il quarzo. Da questa teca di cristallo raccolgono la Luce e creano le sostanze complesse per la loro vita e per le creature che di loro si nutrono. Sono bellissime e solo ingrandendole vicino al limite ottico (alcune 1000 volte in queste foto) si possono apprezzare gli incredibili particolari delle loro teche di cristallo. Non stupisce che a questa melma si siano appassionati naturalisti e ricercatori, dedicandovi la vita.
Cymatopleura 1000x
Nel Buddhismo vi è l’interessante concetto di inter-dipendenza o inter-essere: io sono perché anche altre cose sono, vivo perché anche altre cose vivono! E’ una consapevolezza che dona un senso di gratitudine per la Vita ed è anche un concetto attuale dal punto di vista scientifico.
Le Diatomee non sono solo bellezza. I loro frustoli, praticamente indistruttibili come il quarzo, hanno formato nelle ere geologiche strati che superano anche i 100 metri di spessore e sono di fondamento ad intere città, come Berlino e Königsberg in Germania e Richmond negli Stati Uniti. La farina fossile ricavata da questi strati, chiamata diatomite, è utilizzata anche come abrasivo e come stabilizzante chimico. Sono molto importanti in medicina legale perché colonizzano un corpo, partendo da polmoni e cavità fino agli organi interni, con tempi precisi e questo permette di stabile se un individuo è morto in acqua e da quanto tempo. Sono fra i più importanti indicatori biologici: alcune diatomee proliferano solo in certi tipi di acque e questo permette di monitorarne l’inquinamento ed allo scopo è stato creato un protocollo internazionale di campionamento. Infine, tornando al concetto di inter-dipendenza, le diatomee sono le alghe più diffuse sul globo terrestre e contribuiscono fino al 40 % alla produzione dell’ossigeno che noi respiriamo!
Se loro non ci fossero non ci saremmo neppure noi, perché su questo pianeta la vita è come un tessuto intrecciato, un sottile equilibrio in cui anche un singolo filo può essere importante per la sopravvivenza dell’insieme.
Dante Basili
Il Male, i Leucociti e gli 007
fig 1 Granulociti Neutrofili 500x
Durante un seminario di “disegno con la parte destra del cervello” è sorto spontaneamente un dibattito sulla natura umana: il Male, la persona “cattiva” esiste? Ed in caso affermativo può essa cambiare in meglio ed è lecito aiutarla in questo cambiamento?
Fra i due schieramenti uno sosteneva la tesi che la natura umana è essenzialmente buona, che una persona non condizionata negativamente può esprimere la sua vera natura di pace e armonia, come ad esempio suggerisce il Taoismo e che, quando ciò non accada comunque può essere aiutata, indirizzata verso la strada giusta, come afferma il Confucianesimo. Inoltre anche una persona “cattiva” (dal latino captivus, prigioniero, schiavo) cioè soggiogata dal male ha comunque la possibilità di giungere all’illuminazione o alla salvezza come ricorda il Buddhismo ed il Cristianesimo.
Sul versante opposto c’era chi invece sosteneva la tesi che “il cattivo seme” esiste, che una persona può nascere già con tendenze distruttive e d inclini alla morte e che persone di questo tipo non possono essere aiutate o meglio, non è giusto (lecito) nei loro confronti che venga fatto il tentativo di cambiare la loro natura. Al massimo come si è cercato di fare con personaggi come Adolf Hitler, si può cercare di eliminarle fisicamente, a beneficio della collettività.
Quest’ultima tesi, anche se a prima vista non politicamente corretta ha in realtà il sostegno di culture tradizionali che pongono l’accento su “non giudizio” e “non attaccamento” atteggiamenti questi importanti anche nel disegno e nella espressione artistica, che era l’argomento del nostro incontro. Inoltre in tempi recenti anche psicologi e filosofi, come J. Hillman fa nel suo famoso “codice dell’anima”, ben spiegano l’esistenza e la necessità del cattivo seme.
Fra questi due schieramenti contrapposti da forti radici filosofiche, etiche e religiose, si è potuti arrivare ad un incontro, una sintesi, grazie all’aiuto inaspettato della scienza.
fig 2 Granulocita Eosinofilo 500x
Il nostro corpo è mantenuto in vita da veri e propri kamikaze, killer ed agenti segreti.
Il sistema immunitario utilizza cinque tipi di leucociti, i così detti globuli bianchi, per difendere l’organismo dalle aggressioni. Fra questi i granulociti neutrofili (fig1) sono i più diffusi, se ne contano fino a 4000 in un millimetro cubo di sangue e sono quelli che corrono nei pressi di una ferita, anche piccolissima, a fagocitare batteri. Hanno solo un piccolo problema: non sono capaci di rinnovare i lisosomi utilizzati per digerire i microbi e muoiono dopo averne fagocitati alcuni, dei veri e propri Kamikaze!
Gli eosinofili invece (fig2) sono molto meno numerosi, solo 280 per millimetro di sangue, ma non sono così delicati: aggrediscono i parassiti e fagocitano il complesso antigene-anticorpo, dei killer altamente efficienti.
fig 3 Monocita 200x
Poi ci sono gli incredibili monociti (fig3 in alto a sx 200x) i globuli bianchi più grossi. Raggiungono la maturità nel midollo osseo e poi vengono immessi nella circolazione sanguigna nella quale rimangono inattivi, come in un viaggio in incognito che dura dalle 24 alle 36 ore. Dal sangue passano poi nel tessuto connettivo, loro vero punto di arrivo, attivandosi come macrofagi e muovendosi fra i tessuti. Producono speciali sostanze difensive come il lisosima e l’interferone e non solo fagocitano a man bassa i nemici, ma espongono sulla loro membrana cellulare le molecole dei corpi digeriti e le presentano a leucociti specializzati, come i linfociti A e B, in modo che possano attaccare a colpo sicuro. I monociti sembrano proprio agenti speciali: efficientissimi 007.
La simpatica analogia dei globuli bianchi, una evidenza biologica, ha favorito l’incontro fra le due fazioni che contendevano l’esistenza o l’illusione del “cattivo seme”: in ogni caso persone inclini o che si ritrovano in una condizione di distruttività e tendenza alla morte esistono. La cosa migliore è che siano, così come sono, utili alla difesa dell’organismo-collettività. La loro natura, che sia intrinseca o possibile di cambiamento, assume fin da subito una grande dignità: molto meglio che stiano a lungo sulla Grande Muraglia, stimati e ben retribuiti, a proteggere il paese dalle invasioni, piuttosto che a casa a fare dei danni.
Attenzione però che queste personalità rimangano nei confini della difesa: un colpo di stato militare sarebbe l’equivalente di un cancro del sangue o di una malattia autoimmune nella quale i globuli bianchi, invece di aggredire i nemici, attaccano lo so stesso organismo che li ha generati.
Dante Basili
5-04-2015
A questa pagina l'articolo in PDF
Sciroppo di Sambuco
Sambuco Sciroppo
Dopo la precedente monografia sul Sambuco ecco una delle più importanti (e buone) ricette di questa preziosa pianta. Lo sciroppo di Sambuco in alcuni paesi del nord Europa è un vero e proprio culto, ma merita di essere meglio conosciuto anche da noi, non solo per le sue proprietà dissetanti, diluito in acqua fredda con una fetta di limone o con qualche foglia di menta, ma anche come depurativo ed espettorante, diluito in acqua calda.
Dosi
12 fiori di sambuco
1 LT di acqua
4 limoni (bio dovendo utilizzare anche la scorza)
1,2 kg di zucchero
120 cc di aceto di mele
Macerare i fiori insieme all'acqua ed ai limoni tagliati interi a fette per due giorni, in un barattolo chiuso. Pressare in modo che fiori e fette di limone siano completamente coperte dall'acqua.
Filtrare e pressare il contenuto ( io uso un torchietto da erboristeria, ma il buon vecchio panno spremuto a mano va sempre bene) aggiungere al macerato lo zucchero e l'aceto di mele, portare ad ebolizione, a fuoco basso, per "qualche" minuto fino a che si raggiunge una consistenza sciropposa ed imbottigliare subito, ancora caldo.
Conservare al buio ed una volta aperta la bottiglia riporlo in frigorifero.
Diluire un cucchiaio circa per bicchiere, in acqua fredda come dissetante od in acqua calda come depurativo ed espettorante.
Questa è la mia ricetta personale, ma vi sono numerose varianti, la più interessante è quella di tenere il macerato per più di due giorni (anche settimane) in un contenitore chiuso ermeticamente sotto i raggi del sole, con anche lo zucchero già in soluzione. L'aggiunta dei raggi del Sole non è cosa da poco per questa pianta, che è una "Signora delle Acque", ma in questa procedura bisogna stare molto attenti ai fenomeni fermentativi che possono addirittura arrivare a far esplodere il contenitore... altre possibilità sono quelle di utilizzare il miele al posto dello zucchero o sostituire l'aceto di mele con 30 grammi di acido citrico (acquistabile in farmacia).
Dante Basili
Il Sambuco, pianta preziosa in oriente ed occidente.
SAMBUCUS NIGRA L.
接骨木 JIE GU MU
Mia nonna costruiva degli zufoli con rametti di sambuco a cui toglieva il midollo interno, erano pifferi stonati, ma ricordo che dei suoi coetanei riuscivano a costruirne di intonatissimi. Infatti il nome "sambuco" deriva dal greco "sambyke", uno strumento simile al flauto.
Invece in cinese il nome di questo alberello, Jie Gu Mu, significa "albero delle ossa" o "albero che aggiusta le ossa". Si riferisce alla proprietà, peraltro non utilizzata in occidente, di favorire il recupero delle lesioni traumatiche. Le altre indicazioni di Jie Gu Mu in MTC sono invece simili a a quelle della fitoterapia occidentale:
Tratta il vento calore e apre la superficie: stati influenzali, febbre, riniti allergiche, irritabilità, cefalea.
Riduce il catarro: sinusiti, tonsilliti, tosse secca, bronchiti catarrali, artriti.
Tratta la stagnazione di Qi di fegato e Grosso intestino: costipazione con feci secche, coliti, distensione e dolori intestinali.
Drena il rene: edemi, oliguria (urine scarse)
Purifica le tossine: dermatiti, eczemi, ulcere, foruncoli, ascessi ed eruzioni cutanee.
La sua "natura" è fresca, il suo "sapore" acido-amaro (considerando la corteccia) la loggia energetica Metallo-Acqua ed i meridiani corrispondenti Fegato e Intestino grasso.
Riassumendo in MTC il Sambuco: dissipa il vento e drena i meridiani, muove il sangue e allevia il dolore, promuove la diuresi, risolve il gonfiore ed è indicato nei traumatismi.
Del Sambuco si utilizza tutta la pianta: corteccia ( o meglio la seconda corteccia, verde, sotto lo strato della prima corteccia, sugherosa), foglie, fiori e bacche hanno le stesse proprietà antinfiammatorie, ma anche con alcune caratteristiche proprie:
Bacche: purgative, antireumatiche, antinevralgiche.
Seconda corteccia: diuretica, lassativa, antireumatica.
Fiori: sudoriferi, diuretici, depurativi.
DOSAGGIO:
Fiori-infusione: 3-5 gr fiori essiccati in 200ml (due bicchieri) di acqua bollente per 15-20 minuti 2-3 volte al dì.
Bacche-succo (no semi) : uno o due cucchiai di succo in mezzo bicchiere di acqua tiepida, 2-3 volte al dì. Aumentare a 3 cucchiai per effetto purgante.
Seconda corteccia-decotto: due manciate per un litro di acqua in ebolizione da ridurre fino a metà liquido. Bere durante la giornata.
Anche in occidente fu notato il suo legame con "l'acqua" e non solo perché la pianta cresce in luoghi freschi ed in prossimità di corsi d'acqua: "Il sambuco secca e fa uscire il superfluo acquoso dal corpo" scriveva Leonhart Fuchs nel 1549. Il sambuco in Europa è usato da tempo immemore, decantato dai medici dell'antichità come Ippocrate, Teofrasto e Dioscoride per le sue proprietà lassative e diuretiche fino ai contemporanei come il Valnet che non esita a considerarlo il "miglior antiflogistico".
Il legame che il sambuco ha con il mondo celtico è profondo: (cit) Il sambuco era piantato attorno alle case perchè le proteggesse dai malefici e dal legno di sambuco e celti ricavavano dei flauti le cui note scacciavano gli influssi degli spiriti maligni, ma bruciare l'albero pertava sfortuna perchè attirava i demoni e le ire degli spiriti del Sidh, cui era caro.
Il smbuco era strettamente associato alla Dea, tanto che spesso i celti si riferivano a quest'albero chiamandolo "Nostra Signora" e le tradizioni sia germaniche sia francesi ricordano che presso i sambuchi abitava una bellissima "signora delle fate" dai capelli biondi, amante delle sorgenti, sei laghi, dei fiumi e dei torrenti.
Il sambuco con i fiori bianchi, le foglie verdi e le bacche nere rappresentava i tre aspetti della dea: vergine-madre-strega, che si manifestava, appunto, con i tre colori caratteristici.
Era quindi considerato l'albero della completezza, perchè ha in sé tutte le fasi della vita: nascita-crescita-morte, infanzia-maturità-vecchiaia... nell'Europa settentrionale i contadini si inchinavano sette volte per ringraziarlo dei sette benefici che si ottenevano utilizzando loe sue parti (cit. da Driope di Gabriele Peroni).
NB: E' necessario rispettare le dosi terapeutiche perché la pianta contiene sostanze potenzialmente tossiche.
Quando in MTC si da il dosaggio di 15-30 gr di Jie Gu Mu per il dedotto ci si riferisce al ramoscello intero (prima corteccia, seconda corteccia, fusto e midollo) e non alla sola seconda corteccia, dove la maggior parte dei principi attivi sono concentrati.
Inoltre l'uso che in MTC si fa anche della parte interna, del midollo, ricorda l'uso che ne facevano i celti per sedare il dolore delle lussazioni... forse è proprio nel midollo il segreto del nome cinese: albero che aggiusta le ossa!
Dante Basili
Raccogliere Cynips quercusfolii
Le belle giornate invernali di sole sono i momenti migliori per raccogliere le galle di quercia.
Le foglie cadute cominciano a decomporsi e le galle che sono invece molto più resistenti spiccano con la loro forma a sfera e per il loro colore, come nel caso di Cynips quercusfolii, di un giallo vivo.
Inoltre raccogliere le galle al suolo è molto più pratico che raccoglierle sui rami che si trovano spesso, trattandosi di grandi querce, ad altezze inaccessibili.
Le galle nascono dall'interazione fra quercia ed un insetto ed ogni tipo di insetto genera una forma di galla differente, da quelle grandi quasi come una pallina da ping pong a quelle piccole come nella foto. In comune hanno un alto contenuto di tannino, fino al 65 %, maggiore che sulla corteccia della pianta. In passato i bambini vi facevano collane ed alcune varietà erano utilizzate per produrre inchiostro e per la concia delle pelli, l'odore caratteristico del cuoio deve in parte la sua particolarità al tannino delle galle. Attualmente vi sono ricerche sulle galle di quercia come antitumorale, ma le loro proprietà curative erano conosciute fin dai tempi di Ippocrate. Le galle della qurcia, come d'altronde la corteccia e le ghiande, sono astringenti di prim'ordine, ogni volta che è necessario moderare delle secrezioni, stringere tessuti rilasciati, prevenire o frenare lesioni interne o esterne. Io le uso come componente in un preparato utilizzato principalmente per uso esterno: per gengive sanguinanti, nelle afte, nelle emorroidi, nelle leucorree , come sfiammante dei genitali ed in alcuni tipi di dermatiti. E non ultimo è il suo gradevole odore.
Preferisco cercare le galle di querce secolari perché credo che, in una produzione casalinga e di qualità, siano le piccole cose come queste che fanno differenza. Per ottenere mezzo litro di prodotto finale, che poi si usa a gocce, bastano un'unica galla della varietà più grande come Cynips Kollari o una decina della varieta più piccola come Cynips quercusfolii, un rametto di quercia, una ghianda e pochi altri ingredienti... per un preparato che da un anno è usato da familiari ed amici! Quelle della foto, le ho raccolte per farvele vedere questa mattina mentre mi allenavo sotto la grande quercia di Piandispino. La natura è generosa.
Dante Basili
IL CIBO COME CURA
Molti conoscono l'associazione 'cibo-sapore ed organo interno' della medicina tradizionale cinese: milza/pancreas-dolce, polmone-piccante, rene-salato, fegato-acido, cuore-amaro. Quando però si entra nell'aspetto pratico spesso vi è molta confusione: il sapore dolce aiuta o danneggia la milza? Nei problemi respiratori devo o non devo mangiare piccante? Per sostenere la funzione renale devo escludere il sale o mangiare salato? Poiché un esempio pratico vale più di tanta teoria prendo come riferimento il caso di un amico, in cura per un'ernia inguinale da un medico agopuntore, che mi ha chiesto consigli su quale alimentazione seguire: "tutti i nemici dei miei nemici sono miei amici" dice un proverbio cinese ed è ottimo coadiuvare un trattamento di agopuntura con una dieta consapevole! In questo caso la diagnosi dal punto di vista della medicina tradizionale è 'vuoto di Qi e di Yang di milza' che è all'origine di vari disturbi, fra i quali quelli più visibili sono l'ernia inguinale ed una diffusa stanchezza. Di seguito una parte della lettera che ho scritto per fare maggior chiarezza in questo importante aspetto della dietetica cinese.
... Lo yang e lo yin ben "allacciati" permettono l'armonia del corpo. In particolare il tessuto connettivo ed in visceri sono sostenuti dalla funzione della Milza (che in occidente sembra quasi un organo inutile, da poco, e che si esporta facilmente) ora, come possiamo con l'alimentazione influenzare la funzione della milza? La milza si nutre del dolce, ma il dolce la può sia nutrire che danneggiare: è una questione di quantità e qualità. Se non si mangia nulla di dolce ( qui non si parla di pasticcini, anche il riso è considerato dolce) non si nutre lo yin della milza (l'organo materiale) e si è in vuoto di energia, come nella malnutrizione in caso di guerra o calamità. Se ci si nutre regolarmente di 'sano' dolce la milza, come un vaso, prima si riempie, yin, e poi, raggiunta una certa soglia, comincia ad espletare le sue funzioni, yang, di distribuzione dell'energia, di sostegno al tessuto connettivo ecc. Questa è la normalità e l'armonia di una funzione corporea, ma se si eccede nel 'dolce' (lo zucchero bianco in questo senso si può considerare un alimento tossico) accade che l'organo essendo già pieno, sia di yin che di yang, si blocca, si ingolfa, e paradossalmente pur essendo pieno di energia non riesce più ad espletare bene le sue funzioni. Volendo fare una analogia meccanica: troppa benzina nel carburatore ingolfa l'auto. Questa è una condizione molto comune, di vuoto di Qi di milza, in cui subentrano patologie relativamente gravi, come disturbi al metabolismo, stanchezza cronica, prolassamento dei tessuti e la loro non tenuta in sede, come nelle ernie ecc. se lo squilibrio continua nel tempo si può arrivare ad un vero e proprio sgretolamento o Vuoto della funzione organica, come nel caso di malattie croniche gravi come il diabete. Una persona che si trova nella condizione di aver a lungo abusato di un cibo-sapore è necessario che lo elimini o riduca drasticamente dalla dieta per poi, una volta disintossicato e messo a riposo la funzione, ricominciare a reinserire il cibo-sapore in maniera armoniosa...non è una questione di alimento giusto o sbagliato, ma di equilibri. Si hanno in ultima analisi cinque condizioni energetiche: un'assenza di alimentazione che non nutre l'organo-funzione (come nell'inedia), un'alimentazione appena sufficiente a garantire la vitalità di un organo, aspetto Yin, una alimentazione equilibrata che oltre alla vitalità di un organo ne permette anche le sue funzioni, aspetto Yang, una alimentazione eccessiva che pur portando un grande apporto energetico blocca, per eccesso, le funzioni dell'organo ed infine una condizione di eccesso così a lungo protratta nel tempo che rende l'organo Vuoto, una condizione molto simile all'assenza di alimentazione da cui si è partiti, come un serpente che si morde la coda. Fra queste cinque condizioni energetiche, la terza, che si trova nel centro e che corrisponde all'armoniosa distribuzione sia dello Yin che dello Yang e quella a cui tendere per mantenere lo stato di salute. Per concludere: è necessaria una diagnosi energetica dal punto di vista della medicina tradizionale cinese e solo allora, equilibrando il pieno od il vuoto di un organo-funzione, è possibile agire in maniera consapevole con l'alimentazione. Nella dietetica come in tutti gli aspetti della medicina cinese l'approccio terapeutico è molto simile all'accordatura di uno strumento musicale: non sarà una corda troppo tirata o poco tirata a far suonar bene lo strumento, ma solo la corda con la sua giusta intonazione.