SCUOLA TIANDIHE

Arti Marziali, Musica e Meditazione

Il Nome di Zhuangzi


"...gli uomini straordinari sono straordinari per gli uomini ma ordinari per il Cielo. Gli uomini da nulla del Cielo sono i saggi degli uomini, i saggi degli uomini sono gli uomini da nulla del cielo..."
Citazione dal Zhunag Zi : il Vero Libro di Nan-Hua.

Zhuang Zi

Naturalmente tutto ciò valeva anche per lo stesso Zhuang Zi, che era considerato un saggio tra gli uomini.
Il Nome Zhuangzi
庄子 è composto da Zhuang, lento, tardo, sciocco, e da Zi, maestro, ma anche bambino. Quindi volutamente Zhuangzi suona anche come "Bambino sciocco". Autoironia all'altezza del suo maestro 老子 Laozi, il cui nome si può leggere come "Vecchio bambino". Che sia una persona "lenta" ad aver scritto una delle opere poetiche considerate patrimonio culturale dell'intera umanità, come la Divina Commedia od il Don Chisciotte, quindi non solo della cultura cinese, è significativo del sorriso Taoista 1f642

Dante Basili
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UNA UMANITÀ PIÙ UMANA



Un vecchio maestro ci parla delle arti marziali cinesi.

“Oggi si pensa solo a vincere, ma non a come si vince. C’è bisogno di una umanità più umana.”
Yuan Zumou

Zumou 2

Con queste parole il maestro Zumou si riferisce al fatto che nelle arti marziali cinesi non conta solo la vittoria, ma anche come la si ottiene, con dignità, bellezza, ed il minimo del danno. Questo fa parte della filosofia e dell’estetica marziale che tanto apprezzano i praticanti di queste arti ed è importante che non siano solo finzione cinematografica, ma realtà ed obiettivo della pratica quotidiana: bellezza ed efficacia insieme! Il perché di questo sta nelle profonde radici storiche e culturali del popolo cinese. Per questo molti vecchi maestri, come lui, si sentirono traditi quando nel 1982 ufficialmente si istituì un combattimento con regole ed atteggiamenti presi dalla cultura occidentale o da altri sport da combattimento orientali, ma che non rispecchiavano i valori di questo popolo. Non è una critica all’occidente, il Maestro Zumou ammira la cultura occidentale (è proprio grazie a lui che mi sono studiato tutte le battaglie di Giulio Cesare) ma è importante far notare che i concetti di Yin-yang, uso della cedevolezza e dall’abilità piuttosto che della forza bruta, il saper cambiare senza rimanere statici, non sono solo concetti filosofici, ma anche metodiche di allenamento da applicare al combattimento.
Questo implica molte cose pratiche: il concetto di saper cambiare senza rimanere statici esclude ad esempio la lotta a terra. La staticità della lotta a terra, efficacissima in un duello, era praticamente inutile negli antichi campi di battaglia dove la mobilità della “squadra” aveva sempre la meglio sulla staticità dei singoli. Due serpenti possono stare avvinghiati in duello per ore ma sono facilmente controllabili dall’esterno. Inoltre, la cosa per il Maestro più importante: il continuare il combattimento, anche quando si è atterrato, stimola l’aggressività, la brutalità e l’infierire sull’avversario.
L’esempio portato non è una critica ad un tipo di combattimento, Zumou è un grande esperto anche di lotta a terra, come sanno i suoi vecchi allievi, ma un chiarire che nelle arti marziali cinesi vi sono precisi riferimenti storici, culturali ed estetici, che ne spiegano le differenze (e la bellezza) in confronto ad altre arti comunque efficaci.
Infine la frase “C’è bisogno di una umanità più umana” ne riassume un’altra cara al maestro: “Bisogna lasciare questo mondo migliore di come lo abbiamo trovato”. Questo mondo è già pieno di brutalità e violenza, più che accettare passivamente uno stato delle cose, dandolo per scontato, è importante lavorare per migliorare la condizione umana. Sono le stesse parole di B. Powell, il fondatore dello scoutismo, ma quando lo abbiamo fatto notare a Zumou egli ha affermato che non aveva la minima idea di chi fosse B.Powell, semplicemente questi sono i valori profondi della cultura cinese: del confucianesimo, del buddhismo e del taoismo.
Alle stesse importanti conclusioni si può giungere per strade, apparentemente, molto lontane.

Dante Basili
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Taoismo e Solidi Platonici


I cinque Solidi Platonici costituiscono i “principi primi” da cui scaturiscono tutte le forme del mondo dei fenomeni. Possono tutti essere inscritti in una sfera, il Tetraedro corrisponde al Fuoco, l’Esaedro (o Cubo) alla Terra, l’Ottaedro all’Aria, l’Icosaedro all’Acqua e il Dodecaedro all’Etere-Universo; quest’ultimo, a base pentagonale, è l’unico che può contenere anche gli altri.
Essendo archetipi universali è facile fare un salto culturale, dall’antica Grecia all’antica Cina.
Per una corrispondenza chiamata “dualità” l’Esaedro-Terra si può trasformare nell’Ottaedro-Aria e viceversa: il Dao è Uno, ma può avere due aspetti, uno materiale, che ha un nome (You Ming 有名)ed uno immateriale senza nome ( Wu Ming 無名) che è la vera origine di tutte le cose. La materia e tutto l’esistente sono come un Drago: possiamo afferrarne la coda, ma il suo sguardo rimane nascosto fra le nuvole.
Affascinante che, per questa corrispondenza, l’Icosaedro-Acqua si può trasformare nel Dodecaetro-Universo e viceversa: per il Daoismo infatti l’Acqua è la componente naturale che meglio rappresenta il Dao, il suo muoversi, il suo esprimersi, il suo cambiare, il suo nutrire le Diecimina Creature.
Per ultimo il Tetraedro-Fuoco che a causa della “dualità” può dare origine solo ad una copia di se stesso: il concetto di Qi ( Energia-soffio vitale) è onnipervasivo, all’origine ed alla fine di ogni trasformazione.
Tutto ciò è anche in sintonia, come oramai sappiamo da decenni, con alcuni aspetti della fisica moderna.
Dante Basili
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Il Male, i Leucociti e gli 007


Granulocita Neutrofilo 500x
fig 1 Granulociti Neutrofili 500x

Durante un seminario di “disegno con la parte destra del cervello” è sorto spontaneamente un dibattito sulla natura umana: il Male, la persona “cattiva” esiste? Ed in caso affermativo può essa cambiare in meglio ed è lecito aiutarla in questo cambiamento?
Fra i due schieramenti uno sosteneva la tesi che la natura umana è essenzialmente buona, che una persona non condizionata negativamente può esprimere la sua vera natura di pace e armonia, come ad esempio suggerisce il Taoismo e che, quando ciò non accada comunque può essere aiutata, indirizzata verso la strada giusta, come afferma il Confucianesimo. Inoltre anche una persona “cattiva” (dal latino captivus, prigioniero, schiavo) cioè soggiogata dal male ha comunque la possibilità di giungere all’illuminazione o alla salvezza come ricorda il Buddhismo ed il Cristianesimo.
Sul versante opposto c’era chi invece sosteneva la tesi che “il cattivo seme” esiste, che una persona può nascere già con tendenze distruttive e d inclini alla morte e che persone di questo tipo non possono essere aiutate o meglio, non è giusto (lecito) nei loro confronti che venga fatto il tentativo di cambiare la loro natura. Al massimo come si è cercato di fare con personaggi come Adolf Hitler, si può cercare di eliminarle fisicamente, a beneficio della collettività.
Quest’ultima tesi, anche se a prima vista non politicamente corretta ha in realtà il sostegno di culture tradizionali che pongono l’accento su “non giudizio” e “non attaccamento” atteggiamenti questi importanti anche nel disegno e nella espressione artistica, che era l’argomento del nostro incontro. Inoltre in tempi recenti anche psicologi e filosofi, come J. Hillman fa nel suo famoso “codice dell’anima”, ben spiegano l’esistenza e la necessità del cattivo seme.
Fra questi due schieramenti contrapposti da forti radici filosofiche, etiche e religiose, si è potuti arrivare ad un incontro, una sintesi, grazie all’aiuto inaspettato della scienza.

G.Eosinofilo 500x
fig 2 Granulocita Eosinofilo 500x

Il nostro corpo è mantenuto in vita da veri e propri kamikaze, killer ed agenti segreti.
Il sistema immunitario utilizza cinque tipi di leucociti, i così detti globuli bianchi, per difendere l’organismo dalle aggressioni. Fra questi i granulociti neutrofili (fig1) sono i più diffusi, se ne contano fino a 4000 in un millimetro cubo di sangue e sono quelli che corrono nei pressi di una ferita, anche piccolissima, a fagocitare batteri. Hanno solo un piccolo problema: non sono capaci di rinnovare i lisosomi utilizzati per digerire i microbi e muoiono dopo averne fagocitati alcuni, dei veri e propri Kamikaze!
Gli eosinofili invece (fig2) sono molto meno numerosi, solo 280 per millimetro di sangue, ma non sono così delicati: aggrediscono i parassiti e fagocitano il complesso antigene-anticorpo, dei killer altamente efficienti.

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fig 3 Monocita 200x

Poi ci sono gli incredibili monociti (fig3 in alto a sx 200x) i globuli bianchi più grossi. Raggiungono la maturità nel midollo osseo e poi vengono immessi nella circolazione sanguigna nella quale rimangono inattivi, come in un viaggio in incognito che dura dalle 24 alle 36 ore. Dal sangue passano poi nel tessuto connettivo, loro vero punto di arrivo, attivandosi come macrofagi e muovendosi fra i tessuti. Producono speciali sostanze difensive come il lisosima e l’interferone e non solo fagocitano a man bassa i nemici, ma espongono sulla loro membrana cellulare le molecole dei corpi digeriti e le presentano a leucociti specializzati, come i linfociti A e B, in modo che possano attaccare a colpo sicuro. I monociti sembrano proprio agenti speciali: efficientissimi 007.
La simpatica analogia dei globuli bianchi, una evidenza biologica, ha favorito l’incontro fra le due fazioni che contendevano l’esistenza o l’illusione del “cattivo seme”: in ogni caso persone inclini o che si ritrovano in una condizione di distruttività e tendenza alla morte esistono. La cosa migliore è che siano, così come sono, utili alla difesa dell’organismo-collettività. La loro natura, che sia intrinseca o possibile di cambiamento, assume fin da subito una grande dignità: molto meglio che stiano a lungo sulla Grande Muraglia, stimati e ben retribuiti, a proteggere il paese dalle invasioni, piuttosto che a casa a fare dei danni.
Attenzione però che queste personalità rimangano nei confini della difesa: un colpo di stato militare sarebbe l’equivalente di un cancro del sangue o di una malattia autoimmune nella quale i globuli bianchi, invece di aggredire i nemici, attaccano lo so stesso organismo che li ha generati.

Dante Basili
5-04-2015

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Gli Antichi, il Cibo ed il Mismatch


Alcune indicazioni dietetiche del Taoismo tradizionale possono fare insorgere perplessità:

"I Cinque Cereali sono forbici che tagliano la vita, fanno marcire i cinque organi, accorciano la vita. Se un chicco entra nella vostra bocca, non sperate nella Vita Eterna! Se desiderate di non morire, possa il vostro intestino esserne libero!"

Eppure l’intera cultura cinese, come quella dell’antico Egitto o quella della Mesopotamia sono state possibili solo grazie alla cerealicultura! Ma guardando questa affermazione da un punto di vista più ampio l’ avversione per il “lavoro dell’uomo” può non essere così’ sorprendente. Sopratutto se confrontata con i risultati della moderna biologia evolutiva.

butterfly

Zhuangzi che sogna di essere una farfalla: sia i tratti del salice, dell’erba e delle foglie, della roccia e delle montagne lontane sono più marcati e presenti di quelle della figura umana: nel Taoismo l’uomo non è padrone, ma solo una componente dell’Universo.


La socialità e l'individualità sono aspetti che convivono ambedue nell'essere umano... Sia angelo che demone diceva Pascal. In natura organismi come formiche ed api esprimono bene il sacrificio- servizio della socialità, altri come le aquile l'egoismo-autonomia della individualità, ma l'essere umano ha la contraddizione di muoversi fra questi due istinti contemporaneamente. (Wilson, La conquista sociale della Terra). Se l'agricoltura ha permesso la nascita delle città, dei grandi imperi ed in definitiva delle grandi culture con un grosso squilibrio verso la "socialità", il Taoismo pur essendo all'interno di una di queste grandi culture ha una forte tendenza all'antico, all'individualità.
Emblematico in proposito il "grande rifiuto" di Zhuanzi all'imperatore che gli chiede di diventare ministro per il bene del paese... che l'imperatore non ne abbia a male, dice Zhuangzi, ma Zhuang preferisce rotolarsi nel fango.
Dal punto di vista alimentare l'accumulo dei cinque cereali, con il conseguente nutrirsi quotidianamente, il sentirsi sempre sazi, la vita sedentaria della vita cittadina possono generare sia problemi di salute che comportamentali e psicologici ed è naturale che i taoisti, così sensibili a percepire l'energia delle cose, vedessero in tutto ciò un allontanamento dal Dao, da un sentiero naturale. Ciò portava gli eremiti taoisti a vivere per interi periodi di tuberi, funghi, radici, noci ed erbe, ricchi di Jing, vicini al Dao e lontani dal l'operato umano e porta i simpatizzanti taoisti di oggi a digiunare con regolarità (perché l'uomo antico non mangiava certo tutti i giorni) a inserire nella propria dieta grandi quantità di alimenti "selvatici" a camminare scalzi per interi periodi dell'anno, a stare seduti per terra evitando le poltrone, anche nelle nostre moderne città, ed a passare tanto, tantissimo tempo con le erbe, gli alberi, le rocce, le acque, magari dando a questo “tempo del gioco” il nome di "escursione" "pesca" “raccolta dei funghi” o “ricerca biologica”. In termini più moderni si può affermare che il nostro organismo non è adattato a vivere come stiamo vivendo ora, negli ultimi diecimila anni dalla nascita dell'agricoltura. Per molto più tempo (200 mila anni da quando siamo Sapiens e un milione e seicento mila anni da quando usiamo il fuoco) non abbiamo mangiato regolarmente, come scimmie senza peli abbiamo sudato tutti i giorni, non cereali, ma carne ( non tutti i giorni, ma solo quando i maschi riuscivano a portare a casa qualcosa) frutta e verdure erano gli unici alimenti... Tutto ciò ha generato un disaccoppiamento, un mismatch, fra la nostra evoluzione biologica e quella culturale: il nostro organismo, ancora da cacciatore raccoglitore, non riesce a stare al passo con la vita urbana degli agricoltori sedentari, generando i problemi di salute tipici del mondo attuale. In Cina la cultura Taoista, un vero e proprio tramite fra un mondo antico e quello moderno, e per moderno si intende quello cominciato diecimila anni fa, ha già dato le sue risposte con indicazioni alimentari e pratiche fisiche, quelle che oggi chiamiamo meditazione, Qigong ed arti marziali interne, per trovare e mantenere una armonia in questa contraddizione. I moderni biologi evolutivi, in occidente, lo stanno facendo ora! Come scrive D.E. Lieberman nel suo La storia del corpo umano: " Che ci piaccia o no, siamo primati grassocci e senza pelliccia a cui piacciono gli zuccheri, il sale e i grassi, ma siamo ancora adattati a una dieta diversificata ricca di frutta e verdura, noci, semi, tuberi e carne magra. Ci piace rilassarci, ma i nostri corpi sono ancora quelli di atleti di resistenza evoluti per camminare per molti chilometri al giorno e per correre spesso, oltre che per scavare, arrampicarsi e trasportare pesi. adoriamo le comodità, ma non siamo ben adattati a trascorrere le giornate seduti in poltrona...." Un libro da leggere e meditare, come molti di noi hanno già meditato i classici del Taoismo.

Dante Basili
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