Esoterismo
Il Sepente di Esculapio
17/05/18 10:08
Il Serpente di Esculapio che abita nella palestra Tiandihe di Piandispino.
Per greci e romani, immuni dall'ossessione biblica nei confronti dei serpenti, era un animale sacro perché rappresentava la Forza Vitale e Guaritrice. Di fatto essendo non velenoso ed un grande predatore di roditori è un ottimo custode della casa.
Ancora oggi il simbolo della medicina, di ospedali e farmacie è la verga che il Dio Asklepios teneva nella destra con questo serpente arrotolato.
Il nome popolare di Saettone probabilmente si riferisce alla sua forma sinuosa, ma non alla sua velocità perché si muove lentamente e con grazia, a differenza del Biacco, l'altro grande rettile italiano, di indole molto più nervosa. Può raggiungere anche il metro e mezzo di lunghezza e diventa molto vivace nei combattimenti fra maschi per la conquista della femmina: un groviglio vorticoso di due serpenti che a molti viandanti è capitato di notare. Si tratta di combattimenti rituali e nobili dove questi rettili non si feriscono mai e di solito ha il diritto all'accoppiamento l'esemplare fisicamente più prestante. E' anche un buon arrampicatore tanto da venire classificato come rettile semi arboricolo. Come piccolo Boa nostrano uccide le prede, come topi e ratti, per soffocamento avvolgendole in spire ed è a sua volta predato dai rapaci diurni, dalla volpe, dal tasso e dal cinghiale. Purtroppo il suo principale nemico è l'uomo, essendo un animale grande e di indole tranquilla è facile "vederlo" e paga per tutti la paranoia umana nei confronti dei rettili. Un sacco di trofei di emeriti ignoranti esposti da coraggiosissimi umani di genere maschile sui social sono proprio dei poveri Saettoni o Biacchi. Sono impossibili da confondere con una vipera: lunghi, sinuosi, testa piccola ed occhi grandi e tondi, mentre la vipera è piccola, tozza, con testa triangolare ben distinguibile ed occhi a fessura come quelli di un gatto. E solo per parlare di "alcuni" dei tratti caratteristici.
Come sempre l'ignoranza si combatte con la conoscenza, ma sopratutto è bello camminare su questa Terra non come padroni, ma come viandanti. Viandanti che si meravigliano nello scoprire e capire anche gli altri compagni di viaggio.
Dante Basili
Comments