L'ANIMALE IN NOI
Quando un ottimo praticante cinese di Tai ji mi presentò il suo maestro (di settantaquattro anni) disse:
“Lui é come un animale”.
Naturalmente si trattava di un complimento, anche se in occidente non ci permetteremmo mai di usare una simile espressione di cortesia. E’ chiaro che non si sta affermando che l’anziano signore fosse disumano, crudele o efferato (qualità invero assai umane) quanto che fosse un uomo in ‘sintonia’ con la natura ed i suoi ritmi.
Nella mentalità taoista il supremo maestro é la natura: i corsi d’acqua, le montagne, la luna con le sue fasi ed anche e soprattutto gli animali. Questi ultimi vengono visti come incarnazioni di energie essenziali di cui anche l’uomo, volente o nolente fa parte.
“Così in tutti gli animali con scaglie scorre l’energia ‘legno’, in tutti gli animali con piume l’energia fuoco, in tutti gli animali nudi l’energia terra, in tutti gli animali con pelliccia l’energia metallo ed in tutti gli animali con guscio l’energia acqua.” (Huai nan zi - testo taoista medioevale)
L’uomo, pur essendo nudo (terra) é in realtà energeticamente posizionato fra cielo (spirito) e terra (materia) o meglio, usando le parole di B. Pascal: “E’ sia angelo che demone”. Nell’uomo vivono e convivono tutte le energie essenziali della natura ed egli, attraverso la consapevolezza, può farne un uso costruttivo. Ignorare questa realtà significa solo esserne schiavi senza saperlo. In filosofie come quella taoista é stata analizzata la Natura nella sua essenza e mille sfaccettature e per fare questo si é usata la molteplice varietà animale: un falco non é la stessa cosa di un'aquila, né un gatto é una lince... Da qui si evince il concetto del ‘proprio animale’ quello cioè che rispecchia, nei particolari, l’ evoluzione interiore dell’individuo. Solo se fossimo saggi (quindi obiettivi) il nostro animale interiore corrisponderebbe a quello che più ci piace... il nostro vero animale è invece visibile nella vita reale, non tanto in quello che predichiamo, ma come ‘razzoliamo’, cioè nel comportamento sociale, negli atteggiamenti... e non sempre, quando lo si scopre, é una verità gradevole. La sensibilità di ‘vedere’ nel comportamento umano quello animale è sviluppata, attraverso l’imitazione, sia nelle arti marziali sia nelle tecniche terapeutiche quali ad es. il Qi Gong. Allo scopo, non solo aquile e tigri... ma addirittura api, scorpioni e mantidi religiose vengono a lungo ‘osservati’ e ‘compresi’. Tutte queste discipline non hanno solo obiettivi spirituali, di autoconoscenza, ma anche applicazioni molto pratiche, come disse una volta il M° Guo Ming Xu:
“E’ stupido aspettarsi da un uomo-coniglio una impresa da tigre, molto meglio aiutarlo ad utilizzare le sue vere capacità.”
Quando un ottimo praticante cinese di Tai ji mi presentò il suo maestro (di settantaquattro anni) disse:
“Lui é come un animale”.
Naturalmente si trattava di un complimento, anche se in occidente non ci permetteremmo mai di usare una simile espressione di cortesia. E’ chiaro che non si sta affermando che l’anziano signore fosse disumano, crudele o efferato (qualità invero assai umane) quanto che fosse un uomo in ‘sintonia’ con la natura ed i suoi ritmi.
Nella mentalità taoista il supremo maestro é la natura: i corsi d’acqua, le montagne, la luna con le sue fasi ed anche e soprattutto gli animali. Questi ultimi vengono visti come incarnazioni di energie essenziali di cui anche l’uomo, volente o nolente fa parte.
“Così in tutti gli animali con scaglie scorre l’energia ‘legno’, in tutti gli animali con piume l’energia fuoco, in tutti gli animali nudi l’energia terra, in tutti gli animali con pelliccia l’energia metallo ed in tutti gli animali con guscio l’energia acqua.” (Huai nan zi - testo taoista medioevale)
L’uomo, pur essendo nudo (terra) é in realtà energeticamente posizionato fra cielo (spirito) e terra (materia) o meglio, usando le parole di B. Pascal: “E’ sia angelo che demone”. Nell’uomo vivono e convivono tutte le energie essenziali della natura ed egli, attraverso la consapevolezza, può farne un uso costruttivo. Ignorare questa realtà significa solo esserne schiavi senza saperlo. In filosofie come quella taoista é stata analizzata la Natura nella sua essenza e mille sfaccettature e per fare questo si é usata la molteplice varietà animale: un falco non é la stessa cosa di un'aquila, né un gatto é una lince... Da qui si evince il concetto del ‘proprio animale’ quello cioè che rispecchia, nei particolari, l’ evoluzione interiore dell’individuo. Solo se fossimo saggi (quindi obiettivi) il nostro animale interiore corrisponderebbe a quello che più ci piace... il nostro vero animale è invece visibile nella vita reale, non tanto in quello che predichiamo, ma come ‘razzoliamo’, cioè nel comportamento sociale, negli atteggiamenti... e non sempre, quando lo si scopre, é una verità gradevole. La sensibilità di ‘vedere’ nel comportamento umano quello animale è sviluppata, attraverso l’imitazione, sia nelle arti marziali sia nelle tecniche terapeutiche quali ad es. il Qi Gong. Allo scopo, non solo aquile e tigri... ma addirittura api, scorpioni e mantidi religiose vengono a lungo ‘osservati’ e ‘compresi’. Tutte queste discipline non hanno solo obiettivi spirituali, di autoconoscenza, ma anche applicazioni molto pratiche, come disse una volta il M° Guo Ming Xu:
“E’ stupido aspettarsi da un uomo-coniglio una impresa da tigre, molto meglio aiutarlo ad utilizzare le sue vere capacità.”
DANTE BASILI
(pubblicato su 'La Natura e la Città' Aprile 1999)