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Fake News e Post Verità


Fake news

Fake news e post-verità sono sintomi di una deriva irrazionale dell’umanità?

Non vi può essere una deriva irrazionale dell’umanità perché l’irrazionalità è già una prerogativa di tutta la nostra specie!
Che l’essere umano sia mosso dalla ragione è un ingenuo sogno illuminista: anche il più razionale degli esseri umani, un uomo di testa direbbero gli antichi, vive nella giornata incontrollabili momenti di pancia, una moltitudine di piccole ossessioni, paure e manie o stati di ordinaria “trance quotidiana” che ben poco hanno a che fare con la razionalità.
Se la definizione di Fake News è facilmente intuibile, lo è meno quella di Post-Verità.
Nel 2016 l’Oxford Dictionary ha eletto “post-verità” a parola dell’anno e ne da questa definizione: “aggettivo che denota circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti, nella formazione dell’opinione pubblica, rispetto all’emotività ed alle convinzioni personali.”
Un poco come dire che non è vero ciò che è vero, ma ciò che siamo abituati a percepire come tale.
E questa “abitudine”, questa polarizzazione confermata sia dalla pratica quotidiana sia da chi la pensa come noi, come una sorta di eco amplificato da una camera di risonanza (echo chamber) è praticata da “tutti” gli esseri umani.
Sia gli ingenui bevitori di fake news che gli algidi illuminati razionali condividono l’arroccamento nella propria camera di risonanza e la sordità alla musica dello schieramento altrui.
E’ una sorta di meccanismo innato, un limite biologico.
Fake news e post-verità accompagnano la storia dell’umanità: dalla nascita delle religioni alle reliquie medioevali e, naturalmente, continuano ancora oggi. Se attualmente l’argomento è diventato scottante è solo a causa della onnipresenza e pervasività della comunicazione digitale.
La studio del fenomeno, dal punto di vista scientifico, non è certo recente: le esperienze pratiche di Milton Erickson risalgono agli anni trenta e “La Realtà della Realtà” di Paul Watzlawick del 1976 è una pietra miliare sull’argomento. Più recente il lavoro di Daniel Kahneman (Nobel 2002) sul ruolo dell’irrazionalità del giudizio umano nelle questioni economiche. Ma è l’italiano Walter Quattrociocchi all’avanguardia su questo argomento, sopratutto nel ruolo che fake news e post-verità stanno avendo negli attuali social. Argomento di estrema importanza, anche politica.
Quattrociocchi propone anche una cura: poiché la polarizzazione porta a non-comunicazione, l’obiettivo dovrebbe essere il ripristino della comunicazione, per facilitare la libera circolazione delle informazioni ed evitando il monologo o, peggio ancora il “blasting”, la ridicolarizzazione delle opinioni e credenze altrui.
Milton Erickson non era credente, ma con i pazienti credenti utilizzava i meccanismi della religione a scopo terapeutico. Il fine non era la ricerca della verità assoluta, ma la guarigione.
Immersi nell’oceano della post-verità bisogna imparare a nuotare.
Per saperne molto di più:
Pragmatica Della Comunicazione Umana. P. Watzlawick 1971
La Realtà della Realtà, Comunicazione, Disinformazione, Confusione. P. Watzlawick 1976
Nati per Credere. Girotto, Piovani, Vallortigara. 2008 Codice Edizioni
Liberi di Crederci. Walter Quattrociocchi, Antonella Vicini. 2018 Codice Edizioni
Echo Chambers on Facebook
The spreading of misinformation online
Early Warning of Potential Misinformation Targets
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