La Musica è stata una invenzione o una scoperta?
19/06/17 10:37 Filed in: Musica
Probabilmente la musica non è né una scoperta né una invenzione, ma una necessità.
Una necessità intrinseca della natura umana.
Anzi gli studi più recenti pongono la musica all’origine della cultura stessa e quindi all’origine del linguaggio.
Già da tempo si sa che le lingue più antiche sono lingue tonali. Un esempio tipico di lingua tonale è il cinese nel quale le singole sillabe assumono diverso significato a seconda di come vengono “intonate”. Semplificando si può affermare che le lingue tonali sono lingue cantate. La maggior diffusione e varietà di lingue tonali si ha nell’Africa subsahariana. Popolazioni come i Boscimani, fra le più “antiche” dal punto di vista genetico, parlano naturalmente una lingua tonale (e con i click) estremamente complessa.
Victor Grauer, musicologo e genetista, sostiene (2011) che la ICM, l’Ipotetica Cultura Migrante che, partendo dall’Africa, conquistò in qualche decina di migliaia di anni tutto il mondo, doveva parlare una lingua simile a quella dei Boscimani. Una sorta di lingua originale da cui, per semplificazione e deriva, si sarebbero sviluppati poi tutti gli altri linguaggi.
Il Neuroscienziato Björn Merker nella sua ricerca si è spinto ben oltre, mettendo in relazione i vocalizzi di certi primati con la nascita della musica. In Particolare ha scoperto dei richiami perfettamente sincronizzati, soprattutto fra i bonobo, emessi con una precisa alternanza. Sembrano corrispondere allo stile di canto medievale denominato Hoquetus, una struttura di canto molto simile a quella di Pigmei e Boscimani.
“Se questa ipotesi è vera, avremmo scoperto che la musica per gli esseri umani ha un’evidente origine biologica” B. Merker (2000)
Successivamente un’altra ricercatrice, Ellen Dissanayake, ha poi messo in relazione queste peculiarità musicali dei primati con il rapporto madre-figlio:
“Credo che questa forma di corrispondenza che si sviluppa tra madre e figlio possa essere all’origine della musica umana.” E. Dissanayake (2008)
Attualmente vi è un interessantissimo dibattito fra linguisti, musicologi, esperti di genetica delle popolazioni e neurologi. In particolare la genetica ha portato un vento fresco in quelli che erano i vecchi punti fermi di linguisti e musicologi ed ha stimolato nuove domande.
Personalmente, come musicista, trovo affascinante la possibilità che la musica non sia un banale prodotto ricreativo delle varie culture, ma che sia invece all’origine della cultura stessa.
Bibliografia e fonti
Victor Grauer. Musica dal profondo. Viaggio all’origine della storia e della cultura. Codice Edizioni (2015). Un saggio fondamentale sull’argomento, forse unico nel suo genere, per il fatto che l’autore oltre ad essere un esperto di genetica delle popolazioni è anche un artista, un compositore e musicista che collaborò con Alan Lomax.
Merker, B. (2000) Synchronous Chorusing and Human Origins
Dissanayake, E. (2008) If Music is the Food of Love, What about Survival and Reproductive Success?, in “Musicae Scientie”, numero speciale, pp. 169-195
Una necessità intrinseca della natura umana.
Anzi gli studi più recenti pongono la musica all’origine della cultura stessa e quindi all’origine del linguaggio.
Già da tempo si sa che le lingue più antiche sono lingue tonali. Un esempio tipico di lingua tonale è il cinese nel quale le singole sillabe assumono diverso significato a seconda di come vengono “intonate”. Semplificando si può affermare che le lingue tonali sono lingue cantate. La maggior diffusione e varietà di lingue tonali si ha nell’Africa subsahariana. Popolazioni come i Boscimani, fra le più “antiche” dal punto di vista genetico, parlano naturalmente una lingua tonale (e con i click) estremamente complessa.
Victor Grauer, musicologo e genetista, sostiene (2011) che la ICM, l’Ipotetica Cultura Migrante che, partendo dall’Africa, conquistò in qualche decina di migliaia di anni tutto il mondo, doveva parlare una lingua simile a quella dei Boscimani. Una sorta di lingua originale da cui, per semplificazione e deriva, si sarebbero sviluppati poi tutti gli altri linguaggi.
Il Neuroscienziato Björn Merker nella sua ricerca si è spinto ben oltre, mettendo in relazione i vocalizzi di certi primati con la nascita della musica. In Particolare ha scoperto dei richiami perfettamente sincronizzati, soprattutto fra i bonobo, emessi con una precisa alternanza. Sembrano corrispondere allo stile di canto medievale denominato Hoquetus, una struttura di canto molto simile a quella di Pigmei e Boscimani.
“Se questa ipotesi è vera, avremmo scoperto che la musica per gli esseri umani ha un’evidente origine biologica” B. Merker (2000)
Successivamente un’altra ricercatrice, Ellen Dissanayake, ha poi messo in relazione queste peculiarità musicali dei primati con il rapporto madre-figlio:
“Credo che questa forma di corrispondenza che si sviluppa tra madre e figlio possa essere all’origine della musica umana.” E. Dissanayake (2008)
Attualmente vi è un interessantissimo dibattito fra linguisti, musicologi, esperti di genetica delle popolazioni e neurologi. In particolare la genetica ha portato un vento fresco in quelli che erano i vecchi punti fermi di linguisti e musicologi ed ha stimolato nuove domande.
Personalmente, come musicista, trovo affascinante la possibilità che la musica non sia un banale prodotto ricreativo delle varie culture, ma che sia invece all’origine della cultura stessa.
Bibliografia e fonti
Victor Grauer. Musica dal profondo. Viaggio all’origine della storia e della cultura. Codice Edizioni (2015). Un saggio fondamentale sull’argomento, forse unico nel suo genere, per il fatto che l’autore oltre ad essere un esperto di genetica delle popolazioni è anche un artista, un compositore e musicista che collaborò con Alan Lomax.
Merker, B. (2000) Synchronous Chorusing and Human Origins
Dissanayake, E. (2008) If Music is the Food of Love, What about Survival and Reproductive Success?, in “Musicae Scientie”, numero speciale, pp. 169-195
blog comments powered by Disqus