Più che in anticipo meglio aspettare.
Più che in anticipo meglio aspettare.
Proprio l'ultima cosa che farò.
Arrivandoci vivi si può anche danzare.
Cosa sono?
LA MORTE ed il MORIRE
"Se vedi un tunnel luminoso, stacci lontano!" Ciuchino a Shrek.
Per convinzione, per scelta o perchè non trova vie d'uscita, l'essere umano può togliersi la vita. Questo gesto però proclude ogni novità o possibilità: è una strada a senso unico.
Molte culture sono contrarie al suicidio ed anche la saggezza popolare con il suo "finchè c'è vita c'è speanza" invita a rimanere aperti alle possibilità.
Indubbiamente morire è l'ultima cosa che faremo da vivi.
Il "fare", il perseguire uno scopo od un significato, aiuta moltissimo a ripristinare lo stato di salute e, in ultima analisi, ad allontanare la morte. Molti sostengono che, anche in una malattia grave, sia importante coltivare l'orto o fare la passeggiata giornaliera a cui si è abituati, piuttosto che chiudersi in se stessi e nella paura.
Si riconosce il potere di un trauma nei confronti della salute, sia fisica che psichica, ma non si riconosce abbastanza il potere del pensiero e delle emozioni costruttive. Se la Morte chiama morte è giusto perlomeno valutare che anche la Vita chiami vita!
Morte e Vita non sono solo in contrapposizione ma anche in interdipendenza: "ciò che il bruco chiama morte la farfalla lo chiama libertà". Ogni fase, nella vita ed in natura, è sia morte che rinascita.
Arrivare alla morte da vivi non è qualcosa di così scontato, sono molte le realtà e gli atteggiamenti che possono farci morire prima di morire.
Indubbiamente più una vita è piena e vissuta, realizzando la propria unicità ed il proprio significato, più è facile lasciarla. Lasciare un vestito nuovo, sempre tenuto nel cassetto può generare rimpianto, ma un vecchio abito logoro lo si smette volentieri.
L'ultima danza è bello danzarla con leggerezza.
Alcune soluzioni alternative:
LA VECCHIAIA: La vecchiaia è meglio raggiungerla il più tardi possibile, è l'ultimo passaggio nella vita di una persona: gioventù, adolescenza, maturità e vecchiaia. Ma raggiungere una certa età non significa perdere la felicità è la possibilità di danzare anche perché è una meta a cui non tutti, purtroppo, riescono ad arrivare.
LA DANZA DI SHIVA: La danza di Shiva, il distruttore, o meglio la forza trasformatrice che permette alle altre due forme della trimurti di operare. L'ultima cosa che farò sarà appunto esalare l'ultimo respiro. Nasciamo inspirando e muoriamo espirando.
LO SPERMATOZOO: Piano piano sale nell'utero, ma deve cogliere il momento fertile per fecondare l'uovo, sempre che ci arrivi vivo in quanto non sempre trova compatibilità. Se si unisce all'ovulo ruota e si scuote come se danzasse.
IL NASCERE: Meglio nascere al nono mese che prematuri. Se sono vivo dopo la nascita la vita può essere una danza. Nascere è simbolicamente come un morire nella vita intratuterina per rinascere in questo mondo. Un passare dal buio alla luce.
IL SEME: Il seme si rompe per fare uscire il germoglio. È meglio che questa trasformazione non accada in anticipo altrimenti il freddo potrebbe bruciare il germoglio. Aprirsi è l'ultima cosa che il seme fa prima di decomporsi. Finalmente il germoglio comincia la danza della vita.
IL SEGRETO: Prima di rivelare un segreto è meglio aspettare il momento giusto e dirlo può essere l'ultimo pensiero prima di svelarlo. Brutto o bello una volta svelato il segreto non ha più peso e ci si sente leggeri, si inizia a danzare senza pensieri.
PETER PAN, come sindrome, come incapacità di vivere le fasi naturali della vita ed il cambiamento, che è morte, ma anche rinascita. L'eterna gioventù come un bellissimo fiore di plastica che però non profuma.
RINASCITA A PRIMAVERA: dopo la rigidità e la Morte dell'inverno la primavera rompe il buio con le gemme degli alberi, i germogli ed i fiori. Con le giornate che si fanno sempre più lunghe e con la Vita che danza ovunque.
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