SCUOLA TIANDIHE

Arti Marziali, Musica e Meditazione

Punti Vitali


Punti Vitali

DOMANDE E RISPOSTE
D: Buongiorno Maestro. Sto leggendo il Bubishi, non so se lo conosce, ma a parte evidenziare il fatto che il Karate viene sostanzialmente dalla Cina anche in questo libro si descrivono i punti vitali. Mi sono sempre chiesto, sulla base di un'esperienza più che trentennale, quanto possano essere realisticamente applicabili. Nella pratica di un'azione difensiva tutto si svolge troppo velocemente ed in maniera spesso del tutto casuale. Scusi se le pongo tale domanda e grazie in anticipo per la risposta che riterrà di dare.
R: Grazie per aver posto la domanda anche qui. Si i Bubishi sono degli scritti che testimoniano l'origine cinese del Karate, sembra che ne siano stati recentemente trovati anche a Taiwan e sono preziosi e interessanti non solo per i cultori del karate di Okinawa ma per tutti gli appassionati delle arti marziali. I punti vitali vengono naturalmente citati, ma l'annosa questione su come applicarli è in realtà molto semplice: nel "corpo a corpo" posso intervenire sui punti vitali con precisone, proprio come farebbe uno shiatsuka o un agopuntore, a distanza invece colpisco delle macro aree che possono comprendere più punti simultaneamente. E' naturale, quello che posso fare con un pollice o con le dita non riesco a farlo con un pugno, un gomito od un piede... e viceversa. Ci sono vecchie mappe di Shaolin che ora ha un mio allievo nella sua palestra (le presi al Tempio negli anni ottanta) che mostrano chiaramente questi raggruppamenti in macro aree. Quindi è tutto più semplice e meno magico di quello che sembra: nel Qin Na e nella Lotta Tradizionale posso intervenire "con precisione" sui singoli punti, un classico con innumerevoli varianti è quello di potenziare una leva articolare intervenendo anche sui punti vitali. Quando invece "si colpisce da distanza" si lavora per macro aree, come spiego anche in un recente video a proposito dei "punti mare" che nel loro insieme sono una "ampia fascia" che circonda l'avambraccio e colpibile con il così detto "pugno tagliente". Altro esempio è quando nel Tang Lang Quan si colpisce la nuca con il gomito, la zona vitale della nuca è un'area di circa dieci centimetri che comprende ben tre punti dell'agopuntura, sufficientemente ampia da essere efficacemente colpita con il gomito. Analogamente con un pugno (gancio) non colpisco i punti del meridiano dello stomaco sul viso o il punto Qimen (porta del Qi) sul tronco, ma semplicemente colpisco la mandibola ed il fegato, due efficaci ed ampie aree vitali. Gli esempi sono infiniti, e possono cambiare da stile a stile, ma anche se vi sono eccezioni il concetto generale sull'utilizzo di punti vitali è questo. Per quanto riguarda l'abilità di utilizzare gli agopunti nel corpo a corpo è una questione di conoscenza (che potrà tornarci utile anche per massaggi terapeutici) ricordo un bravo maestro di arti marziali che venendo in Italia trovò più soddisfacente e remunerante fare carriera come massaggiatore. Per quanto riguarda il colpire le macro aree efficacemente è solo questione di intento, esercizio ed abitudine. Come quando si tira con l'arco. Come diceva il maestro Jou Tsung Hwa: "non ci sono segreti, solo lavoro duro".
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